La colf va in pensione, può essere riassunta e quali sono le tasse?

Passi da seguire nel caso di pensionamento della colf o badante.

E' onere della colf o badante che si ritira dal lavoro per andare in pensione consegnare al datore di lavoro una lettera di dimissioni per pensionamento.

Successivamente il datore dovrà:

1. elaborare l'ultimo cedolino indicando la data di cessazione per calcolare tutte le spettanze.

2. consegnare la cu al collaboratore

3. registrare la cessazione in inps specificando come motivazione pensionamento

4. entro 10 giorni dalla cessazione elaborare il pagoPA dei contributi.

Cosa fare quando la colf va in pensioneTermini e condizioni per assumere una colf o badante in pensione.

Molti datori di lavoro richiedono alla loro colf o badante di continuare a lavorare anche dopo la pensione ma ci sono alcune regole da rispettare. Innanzitutto non deve esserci una continuità del rapporto di lavoro ma il rapporto va cessato in inps e poi la colf va riassunta dopo almeno un mese, dopo il ricevimento del primo accredito pensionistico. Tale intervallo, in via precauzionale, non deve essere coincidente con il periodo estivo in quanto l'assenza potrebbe essere considerata come ferie e non come interruzione del rapporto.

Solo colf e badanti con pensione di anzianità o vecchiaia possono essere nuovamente assunte, per le altre tipologie di pensione vi possono essere delle trattenute o una incompatibilità al lavoro. Ad esempio, il pensionamento in base alla quota 103, colf e badanti possono lavorare nuovamente solo una volta raggiunte le condizioni contributive o i requisiti di età pari a quelli previsti per la pensione di vecchiaia. Al contrario, invece, colf e badanti che ricevono la pensione di invalidità non possono prestare alcuna attività lavorativa diversamente hanno una trattenuta giornaliera sulla pensione che viene quantificata dall'INPS.

Una volta registrato il nuovo rapporto di lavoro in inps e dopo la firma della lettera di assunzione, il datore dovrà emettere il cedolino mensile e pagare trimestralmente i contributi tramite pagoPA, come per un qualsiasi rapporto di lavoro domestico ordinario.  

La colf o badante riassunta riceverà poi, ad inizio anno nuovo, due certificazioni uniche: una del datore di lavoro domestico e una dall'inps e verserà l'irpef sulla somma dei due redditi al momento della dichiarazione che può essere fatta mediante 730 o modello Unico.

La colf o badante continuerà quindi a versare nuovi contributi e potrà richiedere una rivalutazione dell'importo della pensione che tenga conto di questi versamenti la prima volta dopo 2 anni, successivamente con intervalli di 5 anni.

Quanto irpef versa una colf in pensione che viene riassunta dal datore di lavoro? Facciamo un esempio per l'anno 2024.

Una badante livello Cs che riceve indicativamente 14.700 euro lordi annuali paga di irpef 3.381 euro pari al 23% e, considerate le detrazioni per lavoro dipendente di 1955 euro, la paga netta risulta di euro 13.274 euro.

Nel caso in cui la stessa riceva una pensione annuale lorda di 11.000 euro l'importo verrà tassato al 23%, il valore irpef da pagare sarà di 2530 euro, le detrazioni sono pari a 1794 euro e quindi il netto ricevuto sarà di 10.264 annuali.

Se, ad esempio, la stessa collaboratrice decidesse di continuare a lavorare come badante livello CS convivente e quindi con un lordo annuale di circa 14.700 euro, il totale dei redditi sarebbe pari a 25.700 euro. Il valore verrebbe sempre tassato al 23% quindi con il pagamento di 5911 euro e le detrazioni sarebbero pari a 848 euro, per un netto di 20.637.

Il netto della collaboratrice domestica che riprende a lavorare con un lordi di 14.700 porta ad un aumento del reddito complessivo di 10.373 euro.

Per effetto dunque della pensione, la collaboratrice riceve un netto più basso di 2901 dal datore di lavoro domestico, una volta presentata la dichiarazione dei redditi che cumula i due rapporti (*)

(*) Il calcolo è stato fatto senza determinare il peso dell'addizionale regionale e comunale.

 

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