Nei casi di assistenza a persone non autosufficienti normalmente va stipulato un contratto badante convivente tempo pieno.
Una collaboratrice convivente, ha inoltre un costo inferiore rispetto all'assunzione di una collaboratrice full time a ore per la maggior parte della giornata e nel tempo il contratto di convivenza a tempo pieno è diventata la formula contrattuale più diffusa e generalmente applicata.
Il contratto badante convivente prevede 54 ore di lavoro settimanali suddivise solitamante in 10 ore dal lunedì al venerdì e 4 ore il sabato.
Le ore indicate sono previste come diurne, e la presenza della badante durante la notte è intesa in modo utile a fruire dell'alloggio: alla lavoratrice va concesso un riposo continuativo di 11 ore anche se può essere a disposizione in caso di eventuale necessità ed urgenze.
Questo tipo di contratto prevede un giorno e mezzo di riposo, e 2 ore giornaliere, normalmente concordate appena dopo pranzo, previste per i giorni di lavoro.
Le 10 ore giornaliere di lavoro devono essere considerate un orario convenzionale, e non il conteggio preciso delle ore lavorate; infatti, le mansioni di una badante convivente prevedono l'alternarsi di momenti di lavoro a momenti di riposo. Perciò non sarà necessario indicare eventuali ore di straordinari, perché con le 10 ore si intende già una giornata completa.
Contratto badante convivente tempo pieno: è necessario trasferire la residenza?
Una badante convivente può trasferire la residenza presso l'abitazione del datore di lavoro oppure può mantenere la propria residenza ad un indirizzo diverso. Avere la residenza presso il datore di lavoro ed essere una badante convivente con il datore di lavoro, infatti, sono due cose distinte.
Pur essendo convivente, una collaboratrice può mantenere la sua residenza personale e ogni fine settimana, durante le 36 ore di riposo, rientrare presso il proprio domicilio e trascorrervi la notte.
Invece, se una collaboratrice convivente trasferisce la residenza presso il datore di lavoro, l'abitazione del datore sarà a tutti gli effetti anche la sua, e potrà rimanere nell'abitazione per tutta la durata del suo riposo settimanale. Pur rimanendo a casa del datore, però, non dovrà lavorare e alla collaboratrice non potrà essere richiesta alcuna mansione, nemmeno di sorveglianza, pena l'obbligo di segnare del lavoro straordinario o la corresponsione di un'indennità. Si precisa inoltre che in questo modo viene a mancare il giorno di riposo che, se non è recuperato nei giorni successivi, espone il datore di lavoro a possibili sanzioni.
Il datore di lavoro dovrà tenere conto che, se la collaboratrice trasferisce la residenza presso la sua abitazione entra a far parte a tutti gli effetti del nucleo familiare; per questo motivo, la tassa comunale sui rifiuti (TARI) a carico del datore aumenterà.
Contratto badante convivente tempo pieno: il vitto e l'alloggio
Per i lavoratori conviventi, il vitto e l'alloggio fanno parte della retribuzione.
Il vitto e alloggio alla badante convivente vengono generalmente corrisposti in natura; il datore di lavoro provvede alla spesa per i pasti della lavoratrice, e permette l'alloggio durante la notte in una stanza apposita, dove la collaboratrice può sistemare le sue cose.
Si può concordare però che il vitto, l'alloggio, o entrambi vengano corrisposte mediante un valore sostitutivo in denaro. Accade spesso che a causa di scelte alimentari particolari, o su richiesta della lavoratrice, le parti trovino più semplice gestire la corresponsione del vitto in denaro.
Nel caso in cui la lavoratrice richiedesse di rientrare presso il proprio domicilio per la notte, le dovrà essere corrisposto l'alloggio in denaro.
Il valore economico del vitto e alloggio è indicato nelle tabelle sindacali, e varia di anno in anno.
I valori per il 2024 sono i seguenti:
- colazione/pranzo: 2,28
- cena: 2,28
- alloggio: 1,96.
Se il vitto e l'alloggio vengono corrisposti in natura, in caso di ferie o festività, in occasione delle quali il lavoratore trascorrerà il suo tempo fuori dall'abitazione del datore, dovranno essere corrisposti in denaro come indennità sostitutiva di vitto e alloggio.
Spieghiamo qui le diverse tipologie di contratto possibili per assumere una badante convivente.