La risposta è sì, il datore di lavoro domestico può essere anche una persona giuridica. Lo confermano, da ultimo, anche le FAQ del ministero del lavoro e della previdenza sociale del 21 ottobre 2023 che indicano che sebbene il datore di lavoro nel settore domestico sia di regola una persona fisica, in alcuni particolari casi, anche le persone giuridiche quali le comunità stabili, senza fini di lucro, possono essere le titolari di un rapporto di lavoro domestico.
Alle persone giuridiche è riconosciuta la possibilità di assumere un lavoratore domestico quando le sue prestazioni sono destinate a rispondere alle esigenze di servizi domestici.
Le persone giuridiche equiparate ai datori di lavoro domestico persona fisica nel caso di:
• le convivenze di comunità religiose (conventi, seminari)
• le convivenze militari (caserme, comandi, stazioni), che hanno lavoratori addetti al servizio diretto e personale dei conviventi;
• le comunità senza fini di lucro (orfanotrofi e i ricoveri per anziani il cui fine è prevalentemente assistenziale), qualunque sia il numero dei componenti;
• le case-famiglia per soggetti portatori di disabilità, quelle per il recupero dei tossicodipendenti, per l’assistenza gratuita a fanciulli anziani e ragazze madri;
• le comunità focolari; le convivenze di sacerdoti anziani cessati dal ministero parrocchiale o dal servizio diocesano.
Il datore di lavoro domestico persona giuridica diventa sostituto d’imposta.
Il datore di lavoro domestico con personalità giuridica è quindi obbligato a trattenere in busta paga l’Irpef e ad effettuare il versamento tramite modello F24 per conto del dipendente.
Il datore domestico persona giuridica è poi tenuto ad effettuare il conguaglio di fine anno e a trattenere le addizionali regionali e comunali dell’anno precedente in rate. Il datore di lavoro domestico con personalità giuridica è tenuto anche al pagamento anche degli acconti delle addizionali comunali per l’anno in corso. Il sostituto d’imposta con personalità giuridica è tenuto alla presentazione del modello 770 al fine di riepilogare gli importi trattenuti al lavoratore domestico.
Per quanto riguarda i contributi Inps il datore di lavoro domestico persona giuridica continua a versare i contributi Inps nelle stesse modalità delle persone fisiche, quindi con il PagoPA trimestrale e calcolando i contributi per tutte le ore retribuite e, a seconda che il rapporto instaurato superi o meno le 24 ore, tenendo presente il valore orario della retribuzione riconosciuta.
Si fa presente che a seguito dell’incrocio previsto delle banche dati INPS e dell’Agenzia delle Entrate relativamente ai lavoratori domestici, nel caso in cui il lavoratore domestico non abbia presentato la denuncia dei redditi emergono delle responsabilità dirette anche a carico della persona giuridica che in questo caso non ha abbia effettuato le trattenute al lavoratore domestico e non abbia poi effettuato i relativi versamenti con sanzioni del 50% di quanto non trattenuto.
Il datore di lavoro domestico con personalità giuridica non deve inviare le comunicazioni Uniemens, secondo la specifica previsione anche dell’INPS che l’ha confermato con il messaggio numero 2093 del 20.05.2020 disabilitando specificatamente il codice del contratto collettivo.
Webcolf, per le complessità derivanti dal ruolo del sostituto d’imposta, al momento non gestisce il rapporto di lavoro domestico delle persone giuridiche.