Come gestire il rapporto della badante in caso di ricovero dell'assistito
Spesso accade che l'assistito, soprattutto se anziano, durante il corso del rapporto di lavoro venga ricoverato. La famiglia dell'assistito o l'assistito stesso si trovano quindi a dover gestire il rapporto di lavoro con la badante rivedendo alcuni aspetti contrattuali.
Di seguito riportiamo le casistiche più frequenti in caso di ricovero dell'assistito:
La collaboratrice va retribuita ugualmente (in webcolf mediante la causale PAD)
L'art. 18 del Ccnl stabilisce in caso di assenza del datore quanto segue: 'Durante le sospensioni del lavoro extra feriali per esigenze del datore di lavoro, sarà corrisposta al lavoratore la retribuzione globale di fatto, ivi compreso, nel caso di lavoratore che usufruisca del vitto e dell'alloggio, il compenso sostitutivo convenzionale, semprechè lo stesso non usufruisca, durante tale periodo, di dette corresponsioni.'
Per sospensione extraferiale si intende un periodo in cui il datore è temporaneamente impossibilitato ad eseguire la prestazione lavorativa per motivi dipendenti dal datore di lavoro, ad esempio in caso di prolungata assenza di questi in caso di ricovero ospedaliero.
Il vigente Ccnl regola quindi la disciplina delle sospensioni extra feriali all'articolo 18 stabilendo che, durante le sospensioni del lavoro, per esigenze del datore di lavoro, sarà corrisposta al lavoratore la retribuzione globale di fatto, ivi compreso nel caso di lavoratore che usufruisca di vitto e alloggio il compenso sostitutivo convenzionale purchè lo stesso non usufruisca durante tale periodo di dette corresponsioni. In questo caso in Webcolf la causale da utilizzare per retribuire ugualmente la collaboratrice è PAD.
Modifica delle mansioni della collaboratrice
E' possibile proporre alla collaboratrice che fino a quel momento si era occupata di badare all'assistito di rivedere temporaneamente le mansioni e di proporle attività che hanno a che fare con la gestione della casa, come ad esempio riassetto, stiro, pulizie, cucina ecc.
E' altresì possibile chiedere alla collaboratrice di dedicare oltre allle mansioni suddette qualche ora del suo orario settimanale alla cura dell'assistito mentre si trova ricoverato in struttura.
Si concorda con la collaboratrice un periodo di ferie
E' possibile concordare, soprattutto nel caso di un ricovero breve, un periodo di ferie con la collaboratrice, che in questo caso andrebbe incontro alle esigenze del datore.
Si concorda con la collaboratrice un periodo di aspettativa.
Vi è la possibilità di stabilire un periodo di apettativa ( tramite richiesta scritta da parte della collaboratrice ) gestita in Webcolf mediante la causale AD, da indicare in Cedolini | Inserimento mensile per tutta la durata del ricovero dell'assistito.
Poichè la causale AD non prevede retribuzione nè maturazione dei ratei, nè contributi, bensì solamente la conservazione del posto di lavoro, qualora il ricovero si protragga è possibile valutare un licenziamento della badante, di modo che possa avere accesso in questo caso alla Naspi ( nel caso la collaboratrice avesse maturato i contributi necessari per accedervi ).
Inoltre nel caso di assenza prolungata per un intero trimestre, è necessario effettuare una comunicazione di sospensione dei contributi all'INPS nella pagina web riguardante il lavoro domestico con il proprio SPID. Maggiori dettagli possono essere verificati qui
La collaboratrice presta servizio in struttura.
Infine, soprattutto quando si tratta di periodi di ricovero molto lunghi, è possibile richiedere alla collaboratrice di prestare, qualora ve ne fosse bisogno, assistenza presso la struttura ospedaliera. Le attività che potrebbero essere richieste alla badante in questi casi potrebbero essere:
- corresponsione dei pasti.
- assistenza notturna.
- compagnia, lettura di libri o giornali all'assistito.
- sorveglianza.
- in generale soddisfazione delle richieste generiche da parte dell'assistito/ familiari.
Cosa fare in caso di ricovero permanente dell'assistito
Spesso si verifica il caso in cui il ricovero dell'assistito diviene un ricovero permanente ( per esempio presso una struttura RSA ) e che il datore chieda alla badante di prestare ancora il proprio servizio recandosi quotidianamente in struttura.
Il dubbio che sorge frequentemente in questo caso è legato a quale luogo di lavoro indicare in Inps.
Sarebbe in questo caso corretto eseguire una variazione del luogo di lavoro, o nel caso di assunzione ex novo, indicare direttamente l'indirizzo della struttura dove viene ricoverato l'assistito.