Adeguamento ferie e 13esima della colf in caso di variazione
Cosa accade se datore e collaboratore decidono di variare le condizioni contrattuali stabilite al momento dell'assunzione? Webcolf in tal caso riproporziona in modo automatico le ferie e i ratei di 13esima accantonati fino al mese precedente in modo da mantenere invariato il loro valore economico secondo le nuove condizioni contrattuali.
Tali valori vengono riproporzionati in modo che, al momento della liquidazione di ferie e 13esima, il collaboratore riceva la stessa retribuzione prevista al momento della maturazione dei ratei e cioé quella precedente al cambio rapporto.
Se a variare é un solo aspetto del rapporto la cosa non richiede un particolare cambiamento invece una modifica plurima (sia paga che orario) o più complessa come ad esempio un rapporto che passa dalla convivenza alla non convivenza, richiede equivalenze più complesse che Webcolf gestisce in automatico.
COME AVVIENE LA RIPROPORZIONE
Il programma effettua una riproporzione modificando i ratei in base al rapporto tra la vecchia retribuzione e quella nuova.
Dopo aver eseguito la procedura di variazione del contratto (come spieghiamo nel nostro articolo Variazioni del contratto colf e badanti: come fare?), quando l'utente entra nel menù Cedolini | inserimento mensile e calcola il cedolino il programma adegua in modo automatico i ratei di 13esima e ferie maturati fino al mese precedente ed aggiunge poi a tali valori i ratei di 13esima e ferie maturati nel mese corrente in base alle nuove condizioni contrattuali.
Il primo cedolino elaborato dopo la variazione, come si vede nell'immagine qui sotto, riporta la voce 600 "Adeguati 13a e ferie per trasf. rapporto" per indicare all'utente che l'adeguamento é avvenuto con successo.
1. CONTEGGI PER ADEGUAMENTO DELLE FERIE
A- Modifiche contrattuali plurime in regime di non convivenza
Si prenda ad esempio un contratto di non convivenza per il quale datore e collaboratore si accordano nel modificare sia paga oraria (da 7 a 8 €) che orario (da 20 a 30 ore settimanali) e le ferie siano in giorni 26esimi (lunedì-sabato). La riproporzione ad esempio delle ferie anno corrente in tal caso deriva dai seguenti conteggi:
20 ore settimanali precedenti: 6 giorni (lunedì-sabato) = 3,33 ore medie al giorno x 7 € di paga oraria precedente = 23,33 € per un giorno di ferie x 2,17 giorni di ferie anno corrente presenti nel mese precedente alla modifica = 50,63 € totali. Se la collaboratrice quindi avesse fatto 2,17 giorni di ferie prima della variazione del contratto avrebbe ricevuto 50,63 €.
Cambiando ad ottobre la retribuzione oraria e il numero di ore, se non fossero state adeguate le ferie, la badante in caso di liquidazione delle ferie avrebbe ricevuto 86,80 €, infatti:
30 ore settimanali odierne : 6 giorni (lunedì-sabato) = 5 ore medie al giorno x 8 € di paga oraria corrente = 40 € per un giorno di ferie x 2,17 giorni di ferie = 86,80 € totali invece dei 50,63 a cui la collaboratrice avrebbe avuto diritto in precedenza.
Per questo motivo il programma effettua la riproporzione chiedendosi quanti giorni di ferie servono ad oggi, dopo la modifica, per avere un totale di 50,63 € tenendo conto che ora la retribuzione é di 8 € l'ora.
Partendo dal fatto che con la nuova retribuzione e orario un giorno di ferie è pari a 40 €, l'importo di 50,63 € si ottiene con 1,2658 giorni di ferie:
50,63 € : 40 € giornalieri = 1,2658 giorni di ferie anno corrente riproporzionate + i 2,17 giorni di ferie maturati a ottobre = 3,43 giorni di ferie anno corrente presenti a ottobre dopo la modifica del contratto
B- Variazione di un contratto da convivente part-time 30 ore a convivente full-time
Si prenda ad esempio un rapporto di lavoro che varia a ottobre da un regime di convivenza part-time ad uno in convivente full-time dove la paga passa da 600,56 € a 857,94 € mensili.
Se la badante avesse goduto dei 19,50 giorni di ferie anno corrente che aveva maturato fino a settembre avrebbe ricevuto 450,42 €:
600,56 paga mensile : 26 giorni medi mensili = 23,10 € giornalieri pari ad 1 giorno di ferie.
23,10 € giornalieri x 19,50 giorni di ferie anno corrente a settembre = 450,42 €
Cambiando ad ottobre la retribuzione e il numero di ore, se non fossero state adeguate le ferie, la badante in caso di liquidazione delle ferie avrebbe ricevuto 643,45 €:
857,94 : 26 giorni medi mensili = 32,9977 € per un giorno di ferie x 19,50 giorni di ferie senza adeguamento = 643,455 e non i 450,42 € previsti fino a settembre
Per questo motivo il programma effettua la riproporzione chiedendosi quanti giorni di ferie servono per avere un totale di 450,42 € tenendo conto che ora la retribuzione mensile é di 857,94.
Partendo dal fatto che con la nuova retribuzione mensile un giorno lavorativo è pari a 32,9977 €, l'importo di 450,42 € si ottiene con 13,65 giorni di ferie infatti:
450,42 € : 32,9977 € giornalieri = 13,65 giorni di ferie riproporzionati
Ai 13,65 giorni si aggiungono i 2,17 giorni di ferie maturati a ottobre per un totale di 15,82 giorni di ferie anno corrente indicati nel cedolino di ottobre.
Per le ferie godute il calcolo é il medesimo.
In questo esempio non viene considerato il vitto alloggio nel conteggio in quanto entrambi i contratti sono di convivenza e prevedono quindi entrambi la corresponsione di tale emolumento.
C-Variazione di un contratto di convivenza in uno di non convivenza
In questo caso si deve tener conto del fatto che il contratto di convivenza prevedeva anche il vitto alloggio sulle ferie mentre la non convivenza no.
Nel caso in esame che vediamo qui sotto, il contratto di lavoro cambia radicalmente: si passa da un un convivente CS full-time 54 ore a un non convivente livello B 25 ore.
Per le ferie arretrate per esempio, se la badante avesse goduto degli 8,67 giorni di ferie arretrate che aveva ancora a gennaio avrebbe ricevuto 376,50 €. Il conteggio é il seguente:
5,61 € di vitto alloggio per il 2019 x 26 giorni medi mensili = 145,86 € di vitto alloggio mensile medio
145,86 + 983,22 di paga mensile concordata = 1.129,08 paga mensile media
1.129,08 : 26 giorni medi mensili = 43,43 € giornalieri pari ad 1 giorno di ferie.
43,43 € giornalieri pari ad 1 gg di ferie x 8,67 giorni di ferie arretrati = 376,50 €
Cambiando il contratto a febbraio, se non fossero state adeguate le ferie, la badante avrebbe ricevuto 208,80 € invece dei 376,50 che le spettavano. Il conteggio, essendo le ferie in giorni 26esimi (lunedì-sabato), é il seguente:
25 ore settimanali : 6 giorni (lunedì-sabato) = 4,17 ore medie al giorno x 5,78 € l'ora = 24,08 € per un giorno di ferie
24,08 x 8,67 giorni di ferie arretrate che aveva a gennaio la collaboratrice = 208,80 €
Per questo motivo il programma effettua la riproporzione chiedendosi quanti giorni di ferie servono per avere un totale di 376,50 € tenendo conto della variazione del contratto.
Partendo dal fatto che con le nuove condizioni contrattuali un giorno di ferie è pari a 24,08 €, l'importo di 376,50 € si ottiene con 15,63 giorni di ferie infatti:
376,50 € : 24,08 € giornalieri = 15,63 giorni di ferie riproporzionati
D- Variazione da un contratto di non convivenza ad uno di convivenza
Prendiamo il caso di un collaboratore livello B che passa da non convivente a convivente nel mese di maggio e che ha le ferie espresse in ore. La riproporzione ad esempio delle ferie anno corrente in tal caso deriva dai seguenti conteggi:
57,78 ore di ferie anno corrente maturate fino ad aprile (prima della variazione) x 7,944 € di paga oraria precedente = 459 € di ferie maturate nell'anno
Cambiando a maggio il tipo di contratto e la retribuzione se non fossero state adeguate le ferie, la badante in caso di liquidazione delle ferie avrebbe ricevuto 371,27 € infatti:
1.113,78 € mensili : 4,3334 settimane medie al mese : 40 ore di lavoro settimanali = 6,4256 € di base oraria x 57,78 ore di ferie = 371,27 €
Per questo motivo il programma effettua la riproporzione chiedendosi quanti giorni di ferie servono ad oggi, dopo la modifica, per avere un totale di 459 € tenendo conto che ora la retribuzione é di 1.113,78 € quindi
459 € di ferie maturate nell'anno prima della variazione : 371,27 € di ferie dopo la variazione = 1,2363. Ogni ora di ferie maturata in precedenza con il vecchio contratto dev'essere pari a 1,2363 ore per avere lo stesso valore dopo la variazione.
1,2363 x 57,78 ore di ferie anno corrente maturate fino ad aprile (prima della variazione) = 71,4335 ferie maturate anno corrente + 14,44 ore di ferie maturate a maggio = 85,88 ore di ferie da indicare a maggio come ferie anno corrente
2- CONTEGGI PER ADEGUAMENTO DELLA 13ESIMA
A- Modifiche contrattuali plurime in regime di non convivenza
Si prenda ad esempio un contratto di non convivenza per il quale datore e collaboratore si accordano nel modificare sia paga oraria (da 7 a 8 €) che orario (da 20 a 30 ore settimanali). In tal caso il collaboratore con 20 ore settimanali matura 0,50 parti di rateo di 13esima al mese. Con tale orario e 7 € l'ora avrebbe in un anno una 13esima pari a 606,67 € che in un mese (0,50 parti di rateo) sono 50,56 €. Con 30 ore settimanali e 8 € l'ora invece si maturano 0,75 parti di rateo al mese e quindi 1.040,02 € l'anno di 13esima pari a 86,67 € in un mese.
Per capire a quanti ratei corrispondono 50,56 € con la nuova paga e orario é necessario dividere la 13esima annuale prevista con le precedenti condizioni contrattuali (20 ore con 7 €) per la 13esima full-time di un rapporto con 8 € l'ora (odierno):
8 € x 40 ore settimanali del full-time = 320 € settimanali x 4,3334 settimane medie in un mese = 1.386,69 € di 13esima full-time con 8 € l'ora
606,67 € di 13esima annuali con contratto precedente : 1.386,69 € = 0,44 parti di rateo x 1 mese di rapporto attivo con il vecchio contratto (20 ore x 7 €)
0,44 + 0,75 parti di rateo maturati a ottobre = 1,19 parti di rateo indicate a ottobre in totale.
B- Variazione di un contratto da convivente part-time 30 ore a convivente full-time
Continuando con l'esempio prospettato in precedenza per l'adeguamento della 13esima la riproporzione deriva dal seguente ragionamento: se con 857,94 € di retribuzione mensile odierna si ha 1 rateo di 13esima al mese a quanto corrisponde un mese di 13esima in rapporto alla retribuzione di 600,56 € di prima?
1 rateo di 13esima che maturava infatti la collaboratrice fino a settembre valeva 50,05 € (600,56 : 12 mesi) mentre ora 1 rateo di 13esima vale 71,495 (857,94 : 12 mesi).
Se a ottobre fossero riportati i 9 ratei di 13esima maturati fino a settembre la collaboratrice se le fosse liquidata la 13esima percepirebbe 643,455 € (71,495 x 9 mesi) e non 450,42 € (50,0466 x 9 mesi) che aveva effettivamente maturato.
Il programma quindi riproporziona i ratei di 13esima maturati fino a settembre con li seguente calcolo:
600,56 € retribuzione mensilizzata di prima : 857,94 € retribuzione mensilizzata adesso = 0,70 parti di rateo al mese x 9 mesi = 6,30 ratei maturati fino a settembre + 1 rateo maturato a ottobre con il nuovo contratto = 7,30 ratei indicati a ottobre.
C- Variazione da un contratto di convivenza ad uno di non convivenza
Proseguendo con l'esempio del convivente 54 ore, livello CS che diviene un non convivente, livello B 25 ore, come si può riproporzionare la 13esima con due contratti così diversi?
Prima la collaboratrice maturava 1 rateo di 13esima al mese che valeva 81,94 (983,22 : 12 mesi) mentre ora con un part-time da 25 ore matura 0,625 parti di rateo al mese che valgono 52,18 € (5,78 € l'ora x 25 ore = 144,5 € settimanali x 4,3334 = 626,17 mensili medi : 12 mesi = 52,18). La collaboratrice quindi percepirebbe di meno.
Per riproporzionare in modo corretto la 13esima bisogna tener conto del fatto che in precedenza essendo convivente la colf o badante aveva una retribuzione piena mensile mentre dopo la variazione ha un contratto part-time di 25 ore.
E' necessario perciò calcolare a quanto ammonterebbe la retribuzione mensile se la collaboratrice a febbraio avesse un contratto full-time (40 ore) e non 25 ore. Nel contratto di non convivenza full-time infatti si matura 1 rateo pieno di 13esima come avviene per i conviventi.
Con una paga di 5,78 € l'ora x 40 ore = 231,20 € di paga settimanale x 4,3334 settimane medie in un mese = 1.001,88 € di retribuzione prevista per un full-time non convivente livello B.
Il programma quindi riproporziona il rateo di 13esima maturato a gennaio con il seguente calcolo:
983,22 € retribuzione mensilizzata di prima : 1.001,88 € retribuzione full-time odierna = 0,98 parti di rateo + 0,625 parti di rateo maturate a febbraio con il nuovo contratto = 1,60639 ratei di 13esima maturati a febbraio.
In questo esempio non viene considerato il vitto alloggio sul rateo di 13esima maturato a gennaio perchè il programma lo liquida in automatico nel cedolino della 13esima che si corrisponde a Natale.
D- Variazione da un contratto di non convivenza ad uno di convivenza
Per avere un giusto rapporto é necessario dividere la 13esima annuale prevista con le precedenti condizioni contrattuali per la 13esima annuale prevista dopo la variazione.
Prendiamo ad esempio un collaboratore livello B che prima della variazione aveva un mensile rapportato a 40 ore del full-time di 1.376,9812 € (paga oraria di 7,944 x 40 x 4,3334 settimane medie in un mese) mentre al momento della modifica del contratto, a maggio é di 1.113,78 €.
1.376,9812 : 1.113,78 = 1,2364 ratei maturati al mese. Per ricevere la stessa retribuzione prevista al momento della maturazione dei ratei da gennaio ad aprile il collaboratore deve maturare 1,2364 ratei al mese invece di 1.
1,2364 ratei al mese x 4 mesi di condizioni contrattuali precedenti (gennaio-aprile) = 4,9456 ratei di 13esima maturati + 1 rateo maturato a maggio = 5,95 ratei di 13esima maturati fino a maggio