Buongiorno,
cambiando la motivazione del contratto, il rapporto andrebbe chiuso e stipulato un nuovo contratto.
Non essendovi sia a livello normativo, sia a livello contrattuale, alcuna previsione specifica per il lavoro domestico si applicano le norme generali sui contratti a termine previsti dal D.Lgs. 81/2015 pertanto dovrebbe essere fatto un periodo di stop del contratto di 10 giorni se la durata iniziale era inferiore a 6 mesi, di 20 giorni se superiore.
Il ns. consiglio è quello di trasformare il contratto a tempo indeterminato e, data la mancanza di qualsiasi stabilità di rapporto nel lavoro domestico, procedere alla comunicazione di risoluzione del contratto con il normale preavviso di 8 o 15 giorni a seconda che il rapporto sia inferiore o superiore alle 24 ore settimanali al venire meno dell'esigenza temporanea.
In questo modo, peraltro, il costo contributivo è inferiore e si azzerano le motivazioni di possibili contenziosi.
A sua disposizione.