in caso di badante NON CONVIVENTE che non vuole seguire l'assistito in strutture/ospizi per soggiorni di circa 20 gg. l'uno come deve essere gestito il rapporto di lavoro??
Nella lettera di assunzione, anche se NON convivente, avevamo comunque indicato la clausola: Il datore di lavoro si riserva la possibilità di inviare la collaboratrice domestica in trasferta per temporanei spostamenti dovuti a seguito di motivi familiari o per villeggiatura, senza che nessuna maggiorazione sia per questo dovuta.
il ccnl - art. 33 disciplina le trasferte SOLO per il personale convivente!
Visto che non è convivente il datore non può pretendere che si sposti e la lavoratrice è legittimata a non spostarsi?? Ha diritto ugualmente alla retribuzione (art.18 ccnl) o può essere considerata assente non retribuita?
naturalmente il lavoratore (compreso quello domestico) ha diritto al rimborso spese per gli spostamenti e ma non può rifiutarsi di effettuare la trasferta richiesta dal datore di lavoro.
Può quindi essere considerata assente non retribuita. In Webcolf va indicata la causale A ma se, come sembra, l'assenza si prolunga per oltre 15 giorni in un mese, può essere valutato l'inserimento della causale AD (assenza che non fa maturare i ratei del mese, con un'ulteriore diminuzione dei costi).
Può essere valutata un'azione disciplinare, così da rendere chiaro che il comportamento non era comunque conforme alle richieste del datore di lavoro.