Buongiorno.
Stante che la decorrenza dei termini di prescrizione per vantare presunti crediti da parte del lavoratore domestico a seguito interruzione del rapporto di lavoro ha inizio dalla stessa data di interruzione, si chiede se l'ex lavoratore possa pretendere il pagamento di "emolumenti arretrati" quali "retribuzione mensile" o "tredicesima mensilità" che il datore afferma essere stati regolarmente pagati benché in assenza di specifiche ricevute e/o quietanze, essendo trascorsi oltre 5 anni.
In esame, i fatti:
anno di assunzione: gennaio 2010
anno di interruzione rapp. di lavoro: dicembre 2018.
Il TFR è stato regolato tenendo conto di tutto il periodo di lavoro, senza alcuna contestazione dell'ex lavoratore.
L'ex lavoratore afferma di non avere ricevuto le 13.me mensilità durante tutto il rapporto di lavoro tranne gli ultimi 3 anni (2016/17/18), essendo presenti regolari ricevute, non contestate dall'ex lavoratore.
Premesso che l'ex lavoratore non ha pretese su elementi retributivi quali "supplementi", "straordinari", "differenze retributive" o altre ulteriori voci legate al rapporto di lavoro domestico, lo stesso afferma di non avere percepito due mensilità ordinarie del 2011 (luglio e agosto, beneficiando delle maturate ferie).
Il datore di lavoro afferma che, benché privo delle relative ricevute a quietanza, ha pagato regolarmente le due mensilità.
Quesiti:
Sul presunto mancato pagamento del 2011 può il datore di lavoro fare valere la "prescrizione presuntiva", essendo trascorsi oltre 5 anni?
Sull'elemento 13.ma sarà sufficiente aver pagato gli ultimi 3 anni (2016/17/18) facendo valere la "prescrizione presuntiva triennale"?
Oppure deve pagare tutti gli anni pregressi (dal 2010 al 2015)?
Ringrazio e cordialmente saluto