Salve,
A febbraio è mancato mio padre, che era datore di lavoro della colf.
Ci siamo accordati con lei di ritardare il suo licenziamento, su consiglio del suo patronato, per permetterle di tornare al suo paese per un periodo di riposo in ferie.
Al suo ritorno ho scoperto che il contratto di lavoro era stato cancellato d'ufficio dall'inps, così lei ha perso il diritto all'indennità di disoccupazione per scadenza dei termini.
C'è un modo per recuperare il suo diritto all'indennità, dato che tutti i contributi sono stati pagati regolarmente?
Ho visto che è possibile fare una comunicazione tardiva di assunzione all'inps che comporta una sanzione accettabile, se dopo la licenzio in data odierna lei può accedere all'indennità?
Inoltre io, come erede non convivente, rischio delle sanzioni per non averla licenziata subito?
Scrivo l'epilogo della vicenda nel caso fosse utile a qualcun'altro:
Su consiglio del patronato la signora si è recata presso la sede inps di competenza con la copia della lettera di licenziamento, hanno prolungato il periodo del suo impiego fino alla data indicata sulla lettera, io devo solo pagare i contributi fino alla fine.
Morale:
1 - Le lettere di assunzione e licenziamento non sono cartoline...
2 - Avere degli agganci nel sindacato serve sempre
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Saluti