Buonasera.
Vorrei tornare sul tema delle badanti che convivono con l’assistito e svolgono un servizio a tempo parziale.
Non si comprende per quale motivo il CCNL (art 15) limiti l’impiego del part-time ad alcuni livelli (C, B, BS) escludendone altri (es. CS). Ed in tutti i casi di convivenza si parla di un orario che può variare entro un limite massimo e di uno stipendio mensile comunque fisso e non proporzionale all’orario effettivo. Per esempio non si vede ragione per retribuire una badante convivente CS con lo stipendio pieno come se lavorasse 54 ore la settimana se poi materialmente il servizio è ad orario ridotto. Forse si pensa che una persona non autosufficiente necessiti assolutamente di assistenza full-time; questo è anche ragionevole, ma si vorrà obiettare che l’assistenza potrebbe essere ripartita per esempio su due badanti (qui per la verità si potrebbe risalire all’art 8 sul lavoro ripartito) oppure potrebbe trattarsi di una badante che supporta un famigliare (costui si offrirà gratuitamente e quindi non si applicherebbe l’art.
: in questi casi il servizio della singola risorsa è effettivamente a tempo parziale. Potrebbe trattarsi di part-time orizzontale (ogni giornata è ripartita su due figure) pur di prevedere un doppio alloggio. Oppure si potrebbe immaginare più preferibilmente un part-time verticale (una figura copre alcune giornate, l’altra figura copre le giornate rimanenti). Anche in questo secondo caso si dovrebbero prevedere due alloggi dedicati ma, se accettato dai collaboratori, si può anche pensare ad un unico alloggio condiviso ed utilizzato in modo esclusivo da quell’assistente che è in servizio in quella giornata quando l’altra assistente evidentemente si troverà fuori casa (del resto sappiamo che la presenza della badante nelle ore libere e notturne è un diritto ma non un obbligo).
Detto questo ci si dovrà in ogni caso uniformare al contratto vigente che appunto non prevede di riproporzionare lo stipendio in base alle ore effettivamente svolte.
Consegue che il flag “Per i conviventi riproporziona la paga se l'orario svolto è inferiore a 54h settim.(tempo pieno)”offerto dal programma webcolf è una opzione da usarsi a discrezione del datore di lavoro che se ne assumerà la responsabilità.
Ma, e vengo al punto, vorrei chiedere se si potrebbe operare nella modalità che vado qui a descrivere. Si assume la badante convivente al livello CS a 54 ore settimanali con lo stipendio pieno previsto dal contratto. Poi nel programma webcolf, di settimana in settimana, si confermano le sole ore di servizio effettivamente svolte mentre le rimanenti ore si esprimono in termini di assenza non retribuita (causale A). Il risultato sarebbe, se non erro, una paga che a partire dall’ammontare mensile previsto da contratto risulta decurtata della quota parte relativa alle assenze e dunque in sostanza la paga viene di fatto riproporzionata al part-time. Vorrei sapere se il programma realmente ha questo funzionamento e se il suo utilizzo potrebbe essere contestato.
Resto in attesa delle vostre considerazioni, in particolare sarebbe gradita l’opinione del Dott. Francesco Pierobon.
Grazie.