anonimo ha scritto: ho appena letto dell'aumento del contratto di lavoro. la ns badante ai primi del 2014 avrà diritto al primo scatto di anzianità. Ora nel 2013 prende 937 euro, l'anno prossimo sicuramente avrà altri 20 euro di adeguamento costo vita. A questo aggiungo altri 7/8 euro per rinnovo contratto siamo a 960 euro a questo aggiungiamo il 4% per lo scatto ed ecco che superiamo i 1000 euro!!
A questo punto non ce la facciamo più finanziariamente...le pensioni sono ferme da tre anni e lei in tre anni è arrivata a prendere quasi 100 euro in più al mese!! a questo punto devo licenziarla perche 45 euro al mese ( più tfr e 13ma) fanno la differenza, mi dispiace perchè mi trovo bene.
Vorrei licenziarla e riassumerla dopo qualche settimana posso se lei è d'accordo?? (se poi non è d'accordo ne prenderò un'altra e lei si farà la sua bella cassa integrazione e lavorerà in nero. ma io cosa posso fare?) grazie
Vedo che non sono l'unico d.l. con problemi finanziari...
Secondo i sindacati e le rappresentanze(?) che siglano gli accordi, i datori di lavoro domestico, in quanto tali, dispongono SEMPRE di risorse abbondanti, e non gli passa nemmeno per l'anticamera del cervello( anche qui un bel punto interrogativo è appropriato) che ci siano datori di lavoro costretti a rinunciare alla badante per motivi unicamente finanziari. Altrimenti avrebbero previsto l'assunzione a tempo determinato anche per motivi diversi da quelli che il nuovo accordo ha confermato.
Io non ho trovato di meglio che licenziare dopo 11 mesi. Il mese che manca lo faccio io (oltre a quello delle ferie, dato che una sostituta non me la posso proprio permettere). Faccio io il badante per 2 mesi ogni anno. Ma gli altri 10 sopravvivo. E non pago scatti di anzianità.
E se la badante è brava, pazienza. Quando i soldi mancano, non c'è alternativa. Fare accordi di rinuncia è impensabile. Troppo rischioso. Preferisco pagare il giusto, ma solo fino a quando posso. Poi , niente paga, ma anche niente lavoro.
Sembra cinico, e forse lo è. Ma NON CI SONO alternative.
Non mi stupisce che sindacati e rappresentanze dei D.L. non abbiano pensato(per pensare serve uno strumento efficiente...) che contratti a tempo determinato di 6, 8 o 10 mesi sarebbero sostenibili da molti altri potenziali datori di lavoro e che probabilmente troverebbero l'interesse da parte di tante straniere disponibili a farsi n mesi qui e n mesi a casa loro. Una,ad esempio, la conosco personalmente: è rumena, ed il marito le consente di star qui solo per le sostituzioni: 2 mesi max qui, e due a casa, due qui e due a casa: lavora qui sei mesi l'anno , e contribuisce in maniera discreta al bilancio familiare, senza 'strappi' traumatici.
Ma non tira aria buona per il lavoro 'precario'. I sindacati preferiscono più disoccupati a tempo pieno, anche stranieri, a carico dell'INPS. Tanto i soldi all'INPS mica li versano i sindacati...
Io licenzio dopo max 10/11 mesi. La badante si prende quasi sempre la disoccupazione (o come la chiamano adesso) e se ne torna al suo paese mantenuta dall'INPS. Con un anno di lavoro qui guadagnano quanto 2/3 al paese loro.
Ma i sindacati hanno la coscienza tranquilla: solo contratti a tempo indeterminato. Mai più 'precari', pur se con stipendio. Contenti loro...
Paolo