La lettera non deve essere redatta con la data del decesso, ma bisogna considerare che dalla data in cui si redige e soprattutto si consegna la lettera alla badante in cui si dice che non si ha più bisogno della sua prestazione, da tale data decorrono i 15gg di preavviso.
E' chiaro che nel caso di decesso dell'assistito, che in questo caso corrisponde anche al datore di lavoro, viene meno la funzione della badante e quindi prima si fa il preavviso e più si risparmiano soldi. Certo che la badante si può farla lavorare, anche in caso di decesso, in quanto i 15gg fungono da preavviso come un normale licenziamento. La badante dovrebbe naturalmente continuare a lavorare anche per il preavviso dove è sino a quel momento.
Certo nel suo caso se lei decide di assumere per sua madre questa badante credo che debba necessariamente chiudere questo rapporto ed aprirne uno nuovo.
Penso che la legge dica una cosa, ma se vi è accordo tra le parti tutto si possa fare.
Certo in teoria alla badante converrebbe farsi pagare 15gg. e non lavorare per poi iniziare da un'altra parte magari con lei, però a questo punto essendo venuto a mancare l'assistito uno è si tenuto a pagare i 15gg. come da contratto, ma ha anche il diritto di metterle le valigie fuori dalla porta il giorno stesso.
Infatti nei normali licenziamenti uno può decidere di tenere ancora 15gg la badante facendola lavorare, e la stessa nel frattempo si trova un'altro posto o una sua sistemazione oppure può decidere di volersene liberare immediatamente (magari ha una persona valida libera in quel momento e che magari dopo 15gg non è più disponibile) ed allora paga 15gg senza farla lavorare.