Scusatemi, ma la mia è una situazione particolare e avrei bisogno di qualche conoscenza su cosa è previsto per poterla gestire al meglio e con correttezza.
Ho assunto una badante convivente per mia madre a 54 ore settimanali.
La particolarità sta nel fatto che io e la mia famiglia, abitiamo in una casa comunicante con quella di mia madre. Per cui non c'è nessua divisione di ruoli. La cucina è rimasta comune(la mia), soprattutto perchè mia madre ha una patologia psichiatrica per la quale da vent'anni non si prepara autonomamente i pasti ed è abituata alla mia cucina, quindi adesso cucino ancora io per tutti, badante compresa. Inoltre la spesa la faccio io con la macchina, sempre per tutta la comunità, salvo poche cose che prendono loro due quando escono, tipo pane/latte. La badante non è automunita, sicchè a tutte le visite mediche di mia madre provvedo sempre io. La badante le fa compagnia, la accompagna fuori a spasso, le prepara colazione e cena con lei nella loro cucina i pasti preparati da me. (salvo alcuni rari casi in cui prepara piatti della sua nazione per fareceli assaggiare). Adesso vaniamo alla pulizia. Io avevao detto che la badante si dovesse occupare solo della parte di mia madre. Per la parte di casa mia ho mantenuto una persona che viene due volte la settimana a fare pulizia a stirare (ho fatto questa scelta anche per non lasciare senza lavoro questa persona. Ma ora sta diventando un po' troppo oneroso.
Fatte tutte queste premesse, la mia domanda è: sarebbe del tutto illegittimo chiedere alla badante di non fermarsi al confine della mattonella di mia madre e proseguire con la pulizia verso casa mia?
Ovvio che non le chiederei di occpuparsi di cose personali quali stirare o riordinare le cose mie e dei miei figli, ma la pulizia, deve fermarsi alle due stanze di mia amdre, o in questo caso può estendersi a tutto l'appartameento?