Il discorso è il seguente:
- l'inps non interviene per il mancato versamento della cassa colf in quanto è un obbligo contrattuale e non normativo;
- il collaboratore domestico può fare una vertenza al datore di lavoro che non ha versato la cassa colf e per questo ha perso delle prestazioni.
Ma se il rapporto di lavoro prevede un numero così basso di ore che in un anno non si raggiunge mai il minimo per avere diritto a delle prestazioni, allora anche il collaboratore domestico non ha motivo per fare causa.
In questo caso esiste l'obbligo ma, se non si raggiungono i 25 euro all'anno, non si ha diritto ad alcuna prestazione. Dunque anche se non si versa, comunque il collaboratore non potrebbe citare il datore di lavoro per avere perso alcuna prestazione, non avendone avuto diritto.
Sarebbe meglio, probabilmente, che la cassa colf prevedesse un minimo versato dal momento dell'assunzione o qualsiasi altra clausola...