la risposta è abbastanza semplice, basta usare la logica.
Il contratto prevede un massimo di 54 ore settimanali per un lavoratore convivente, che se dividiamo per 7 giorni fa poco meno di 8 ore al giorno.
Attenzione che 54 ore non vuol dire che deve stare in piedi e muoversi senza sosta, ma vuol dire di presenza sul posto di lavoro, analogamente come accade per qualsiasi lavoratore dipendente, che durante l'orario di lavoro è pagato anche se non c'è nulla da fare, e appena è finito l'orario va per gli affari suoi.
Perciò per coprire le 24 ore ci vogliono altri due lavoratori, ma non conviventi perchè a meno di avere una casa famiglia, più di uno non ci sarebbe dove metterlo, a parte poi i litigi che si verificherebbero per motivi di coabitazione fra i vari lavoratori.
Quindi occorre un secondo lavoratore inquadrato come non convivente, cioè pagato a ore, con costo orario quasi doppio rispetto al convivente.
Poi ne occorre un terzo per la notte, inquadrato come per assistenza notturna o presenza notturna, a seconda delle condizioni dell'anziano.
Presenza notturna significa che deve avere un proprio alloggio e dormire tutta la notte, salvo chiamata in caso di emergenza e non ogni notte, perchè altrimenti si tratterebbe di assistenza notturna e non di presenza.
Quindi, i furbi che fanno fare tutto questo a una persona sola, in caso di controversia davanti al giudice del lavoro, dovranno pagarle o i tre stipendi singoli senza straordinari, ovvero il solo stipendio di lavoratore convivente e tutte le ore in più come straordinario, con risultato simile.
A conti fatti circa 3000 euro mensili, più festività e ferie non godute, tredicesima e TFR, che in totale contano come altre 5 mensilità, per cui circa 51000 euro all'anno.
Da questa cifra bisogna ovviamente detrarre quanto percepito in nero, ad esempio 800 euro mensili per 12 mensilità 9600 euro.
Insomma circa 40000 euro all'anno da pagare al lavoratore in nero 24 ore su 24.
In caso di sentenza di condanna, c'è poi la comunicazione agli uffici competenti per la regolarizzazione della posizione contributiva con le conseguenti sanzioni amministrative e civili dovute per la mancata registrazione all'INPS del lavoratore, e per il mancato pagamento dei contributi, oltre ovviamente al pagamento dei contributi per l'intero periodo e per l'effettivo orario di lavoro e le effettive mansioni.
Spero di essere stato di aiuto.