Intanto non è corretto che se una persona non raggiunge le 25 ore di contributi non matura la pensione; la pensione matura ma in proporzione all'orario svolto: ad esempio, se lavoro 20 ore alla settimana (il 50% del tempo pieno), servirebbero teorici 80 anni per maturare i 40 anni di pensione.
Dunque la persona andrà in pensione a 65 anni se maschio, 61 o 62 adesso se donna (ma probabilmente a 65 tra 20-30 anni...)
Per il suo caso le consiglio di fare uno scritto dove la sig.ra esplicitamente accetta la riduzione del superminimo o dell'acconto futuri aumenti. Tra l'altro, essendo un valore superiore al minimo sindacale, i giudici hanno chiarito che è un diritto disponibile e pertanto non è necessario l'intervento del sindacato.
Non c'è obbligo di comunicazione di variazione dell'orario o della paga all'INPS, può modificare i modelli MAV al momento del pagamento.
Essendo una riduzione della retribuzione che riguarda una parte eccedente il minimo sindacale, non vi sono problemi di carattere sindacale ma è necessario che la riduzione sia esplicitamente accettata e concordata dal lavoratore (io nel verbale chiarirei che è frutto di una richiesta che viene dal collaboratore stesso).
Cordiali saluti.